Prima di spiegare cosa deve comprendere e come deve essere svolto un SEO Audit, è importante sottolineare quanto questa attività sia fondamentale all’intero di una strategia SEO efficace a lungo termine. La SEO non è un’attività da affidare a “mio cugino”, deve essere considerata la base di tutte le attività di Search Marketing, che determina il successo o l’irrilevanza di un sito, un e-commerce o una app all’interno dello sterminato mondo del web.
Un SEO audit tecnico completo deve considerare molte informazioni ed è fondamentale acquisirle da fonti attendibili. Durante le fasi dei nostri SEO audit utilizziamo:
Il primo step da compiere è comprendere il campo di gioco del cliente e il livello di competizione con gli altri player del settore; quindi procediamo con l’individuazione dei competitor (solitamente tra gli 8 e i 10 competitor) e avviamo un’analisi sul ranking e sulle keyword, per poter individuare quali sono le keyword sulle quali sono presenti gli avversari e non è presente il cliente. Questa analisi è di fondamentale importanza in quanto ci permette di capire la possibilità che il nostro cliente ha di competere per le prime posizioni sui motori di ricerca oppure se il sito web è troppo debole e sotto-dimensionato per competere nel settore con i player più autorevoli.
La keyword research è una componente critica della SEO in quanto ci permette di rispondere a domande del tipo: quali ricerche compiono gli utenti per ricercare un prodotto o un servizio simile a quello del cliente? E ci permette di individuare possibilità di miglioramento dell’architettura informativa.
Dall’analisi delle keyword è possibile anche riprogettare l’AI del sito web, comprendere se ci sono problemi di cannibalizzazione e se le keyword sono in target con l’architettura informativa. Avere keyword fuori target è uno dei segnali da considerare se la frequenza di rimbalzo è elevata. Effettueremo una Keyword Mapping, dopo aver ottimizzato l’architettura informativa, per avere una mappatura delle keyword più rilevanti e orientate al business, tale mappatura ci permette di pianificare nuovi contenuti/sezioni che il sito web non copre ma che portano traffico in target e ci permettono di capire, in generale, come guidare l’utente durante la navigazione.
Un controllo approfondito e di vitale importanza è sulla presenza di cannibalizzazione delle keyword, tale situazione dovrà essere risolta prima di procedere con qualunque attività e investimento di budget. Tale situazione solitamente si verifica quando una pagina è posizionata per differenti keyword (semplificando il concetto). Le cause possono essere le seguenti:
Durante la seconda fase di SEO audit analizziamo la struttura tecnica del sito cercando di individuare gli errori e le imprecisioni relativamente a: sitemap.xml, file robots.txt, problemi legati all’indicizzazione o errori che impediscono il crawler dei contenuti.
Passiamo alla fase di controllo sui codici HTML. Un codice ottimizzato lato SEO è di fondamentale importanza per il crawling del sito web e la successiva indicizzazione. Oltre all’ottimizzazione del codice ricopre un ruolo importante l’ottimizzazione delle immagini e la qualità, quindi andremo a curare i TAG specifici e ci occuperemo della selezione delle immagini di qualità, infatti anche se Google non riesce ancora a riconoscere con un elevato grado di precisione i soggetti coinvolti è buona pratica avere immagini di qualità.
La struttura di link interni ha un’importanza elevata al pari dei backlink, è un indicatore di importanza dei contenuti agli occhi dei motori di ricerca. Controlliamo che non ci sia uno squilibrio nel numero di link verso le pagine e che gli anchor text siano impostati in ottica SEO. Per far ciò utilizzeremo:
Dopo aver acquisto i dati procediamo ad un’analisi con Excel e ad una successiva rappresentazione grafica con strumenti dedicati.
Il sito web dovrà essere ottimizzato per i dispositivi mobile sia perché la percentuale di utenti che accedono al web da mobile sta raggiungendo il 50% del totale sia a seguito del “mobile first indexing” il quale darà maggiore importanza in fase di indicizzazione ai contenuti visibili su Mobile. Spesso i webmaster/programmatori utilizzano tecniche per rendere visibile un contenuto in versione Desktop ma non in versione Mobile (ad esempio in Bootstrap utilizzando la classe Visible o Hyde).
In fase di pre-analsi tramite l’operatore “Site:” di Google viene controllato il numero delle pagine indicizzate rispetto al totale delle pagine presenti sul sito web, tale dato viene incrociato con le informazioni estratte da Google Search Console e Bing Webmaster Tool. Viene controllata la versione cache di Google per accertarsi che le pagine in cache siano le stesse della versione live.
La profondità di navigazione (Link Depth) indica “a quanti click di distanza” sono collocati i contenuti rispetto alla home page. Per i motori di ricerca e per gli utenti, il Link Depth è un indicatore di importanza dei contenuti stessi, infatti un contenuto presente ad un solo click di distanza dalla home viene interpretato come un contenuto molto importante.
Da tenere in considerazione che la profondità di crwaling da parte dei motori di ricerca, in parte, è dovuta all’autorità del sito web stesso o meglio all’autorevolezza del proprio link profile. Il consiglio è di mantere l’architettura del sito web il più “piatta” possibile senza compromettere l’esperienza utente.
Il breadcrumb, solitamente collocato immediatamente sotto il menu principale, permette agli utenti di capire in quale sezione del sito web si trovano e aiutano i motori di ricerca durante l’ispezione (crawler) dei contenuti. Una buona pratica è di utilizzare (nei link del breadcrumb) come anchor text, keyword forti e in ottica SEO.
A seguito degli ultimi aggiornamenti degli algoritmi di Google, sempre più rivolti alla qualità dei contenuti, alla frequenza di pubblicazione e all’originalità degli stessi, per noi il piano editoriale (o l’ottimizzazione di testi già online) ricopre un ruolo fondamentale.
Controlliamo la corretta impostazione della versione “www” o “non-www” del sito web tramite Google Search Console e gli eventuali redirect 301 e tag canonical alla versione ufficiale. Altro check importante da compiere è sulla assenza di duplicati tra pagine HTTPS e pagine HTTP. Questi due controlli evitano errori di indicizzazione e problematiche di crawling.
Durante il controllo sull’usabilità del sito web ci concentriamo sulla fruibilità di navigazione e i tempi di caricamento delle pagine. Il tempo di caricamento delle pagine, anche se non ci sono fonti attendibili che lo classificano tra i fattori di ranking, per noi ricopre un ruolo importante in quanto rende la navigazione dell’utente più agevole.
Effettuiamo un’analisi del link profile del cliente per studiarne la qualità e le strategie che sono state utilizzate, ad esempio nella gestione dei pattern per anchor text.
Verranno effettuati controlli sui rischi di penalizzazioni da parte di Google, algoritmiche o manuali tramite Search Console. I controlli vertono sulla qualità dei contenuti, sull’originalità dei testi e sulla possibilità di avere articoli che non si differenziano dagli altri poiché per Google non è importante immettere nel web un’informazione che è stata già affrontata altre volte senza nulla di nuovo.
Altri controlli verranno effettuati sul link profile per evidenziare backlink presi da directory o PBN e sull’utilizzo eccessivo di anchor text SEO.
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