Proprio ieri Google ha pubblicato nel suo blog ufficiale un articolo che potrebbe cambiare le regole della promozione degli e-commerce: Google Shopping apre agli annunci gratuiti. Noi di ByTek abbiamo voluto aprire immediatamente un tavolo di lavoro per studiare la situazione, raccogliendo informazioni, riflessioni e suggerimenti utili in questo articolo.
Di seguito gli argomenti trattati:
Indice dei contenuti:
A negozi fisici chiusi, il commercio digitale diventa una questione di vita o di morte per un retailer. In questo scenario Big G rilascia una funzione che prima era possibile solo tramite campagne a pagamento: la possibilità per chi ha un Merchant Center di mostrare i propri prodotti nelle ricerche di Google.
Questa funzione permette ai retailer di apparire nelle ricerche Google relative ai propri prodotti con immagini, dettagli e prezzi, incentivando fortemente l’acquisto.
Crolla una barriera importante che molto spesso aveva tagliato fuori i piccoli retailer dalla possibilità di promuovere i loro prodotti tramite le campagne a pagamento Google Shopping, note per una certa complessità di configurazione, ma anche per le elevate performance di vendita.
Dalle prime informazioni, il sistema sarà basato su una serie di elementi chiave.
Impatto “solo” sulle SERP di Shopping (che diventano simile a quelle organiche) i risultati di shopping assomiglieranno molto a quello che erano le SERP organiche qualche anno fa:
Non cambierà invece nulla per quanto riguarda la ricerca classica di Google, che vedrà solo i risultati a pagamento di shopping apparire come feature aggiuntiva della SERP.
Sistema basato sul feed e sul merchant center come per gli ads, le inserzioni gratuite saranno alimentate dai feed dei prodotti caricati su Google Merchant Center. Chi ha lavorato sul Merchant Center e sulle campagne Shopping sa quanto è importante l’ottimizzazione del feed e la sua corretta compilazione; domani lo sarà ancora di più.
Si parte con gli Stati Uniti Google ha dichiarato che rilascerà la funzione a fine mese negli US e procederà entro fine anno a rilasciarla in tutti i paesi del mondo. Probabilmente la maggior parte delle country vedranno questa modifica a metà anno, per evitare impatto sul Black Friday/Cyber Monday e su Natale.
Si abbattono le barriere economiche di ingresso ad uno dei servizi di promozione più performanti per un e-commerce. Si giocherà tutto sulla pertinenza e qualità dell’esperienza di acquisto con scenari nuovi che coinvolgono tanti strumento del customer journey.
Per certi versi è un ritorno al passato (ricordate Froogle e la Product Search?), con la grande differenza che oggi il contesto e-commerce e internet è completamente cambiato. Molti piccoli player si stanno affacciando a internet e gli e-commerce sono sempre più evoluti.
I grandi brand non potranno più evitare gli annunci shopping, sia free che a pagamento, perchè ci sarà una presenza massiccia di inserzionisti anche per i loro prodotti.
Shopping diventa sostanzialmente un nuovo verticale SEO, che gioca però con alcune regole dell’advertising. In Google Shopping gli utenti potranno quindi trovare sia gli annunci sponsorizzati (un po’ come oggi avviene nella search), sia gli annunci non sponsorizzati.
A differenza dei risultati organici classici, sarà però necessario avere un accesso al Merchant Center e caricare il proprio feed. La corretta ottimizzazione del feed diventa quindi fondamentale e la capacità di studiare strategie integrate fra paid e advertising non sarà più prerogativa della classica ricerca organica, ma anche del verticale Shopping, su cui Google ormai sta dichiarando guerra aperta ad Amazon.
Inizierà a esserci anche qui presto una forte concorrenza, basata probabilmente su altri fattori, così come avviene per le attività SEO. I grandi dovranno tener conto della presenza dei piccoli e vice-versa i piccoli potranno muoversi verso i grandi.
Nella parte finale Google parla esplicitamente di una partnership in corso di finalizzazione con PayPal, che dovrebbe accelerare il processo di approvazione degli annunci gratuiti e quindi un chiaro riferimento al fatto che qualora vengono garantite condizioni di pagamento tutelanti per il consumatore, ci sarà maggiore possibilità di apparire gratuitamente nei risultati.
Altra menzione importante è Shopify (di cui ByTek è partner), con la quale Google sta lavorando per creare un’attivazione semplice di questo servizio, permettendo ad un venditore di avere una soluzione ecommerce promossa perfettamente nei risultati di ricerca.
Questo rilascio apre tanti scenari, anche competitivi fra chi farà campagne a pagamento per avere questi risultati e chi proverà ad ottenerli in maniera “organica”.
In Europa è previsto il rilascio di questa funzionalità per la fine dell’anno. Creare un digital store a questo punto diventa fondamentale per retailer di qualsiasi dimensione e **l’invito forte di Google è di dotarsi di tecnologie e soluzioni affidabili **per offrire agli utenti una esperienza d’acquisto assolutamente semplice e sicura.
Rimangono comunque alcuni principi fondamentali da valutare prima di aprire uno shop online.
A valle di questi tre pilastri, le attività da porre in essere sono:
Queste tre attività sono realizzabili autonomamente da ogni cliente ma molto spesso sono tutt’altro che banali.
Configurare correttamente il feed di prodotti del merchant, configurare i campi, fare in modo che vengano esposti nei risultati di ricerca comporta comunque un lavoro importante che va fatto con professionalità, per non perdere un’occasione come questa di essere visibili nei motori di ricerca ed ottenere conversioni e-commerce significative.
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